Fatture insolute

Fatture insolute: lo stato di salute delle imprese italiane

• Approfondimenti/Recupero crediti

 

Le fatture non pagate sono ancora un problema, un grosso problema, sia per le PMI che per le grandi aziende, questo è innegabile. Secondo DAS, organizzazione specializzata nel settore della tutela legale, il 70 delle PMI dichiara di avere problemi di insoluti e mancati pagamenti. Un dato preoccupante, che peggiora ulteriormente se si pone la stessa domanda alle grandi aziende (l’84% dichiara di avere problemi con le fatture insolute).

La situazione, però, sta migliorando – anche se lentamente – rispetto agli anni passati. A confermarlo ci sono numerosi studi e report sui pagamenti (e i mancati pagamenti) portati avanti sia nel 2016 che nel 2017.

Un report Cerved, azienda che opera nel settore dell’analisi del rischio del credito e una delle principali agenzie di rating in Europa, mostra come già nel primo trimestre del 2016 si fossero registrati meno protesti (-20%) e pagamenti più puntuali. Nello stesso report, inoltre, si evidenzia un maggior numero di imprese puntuali nel saldo delle fatture (+1,5%) e una diminuzione delle imprese con ritardi nei pagamenti sia entro i 60 giorni (-0,9%) che con ritardi gravi, cioè superiori ai 60 giorni (-0,5%).

Il trend positivo è confermato anche dal Report Mancati Pagamenti realizzato da Euler Hermes, che riporta che l’ammontare dei debiti scaduti è diminuito del 25% nel 2016 e che le insolvenze aziendali sono calate del 9% nello stesso anno.

Lo Studio Pagamenti Italia di Cribis conferma i dati positivi anche per il 2017 (terzo trimestre): i ritardi gravi continuano a scendere a un ritmo sostenuto (-16,7%) rispetto a settembre 2016), mentre la puntualità nei pagamenti ha fatto registrare i valori massima dal 2013. E se è vero che solo il 38,2% delle imprese salda le fatture alla scadenza, fa ben sperare sapere che le imprese che saldano entro il mese di ritardo sono il 51,3% mentre la percentuale di imprese gravemente ritardatarie si attesta sul 10.5%.

Secondo lo stesso report, il Veneto è la regione regina per puntualità, con il 47,6% di imprese che pagano entro la scadenza, seguita da Emilia Romagna (47,4%) e Lombardia (47,1%) mentre agli ultimi posti della classifica ci sono Sicilia (22,2%), Calabria (24,3%) e Campania (24,9%).

La situazione degli insoluti in Italia, dunque, appare in lento miglioramento – anche se con dati disomogenei tra regione e regione e con un consistente divario tra nord e sud. Il trend positivo è probabilmente opera sia di una lenta ripresa economica che di una accresciuta consapevolezza delle imprese, che sempre più si stanno avvicinando al concetto di gestione del credito e non più solo alle attività di recupero crediti. Informazioni investigate, customer care professionale e gestione del cliente e monitoraggio dei pagamenti sono alcune delle attività di cui le imprese italiane hanno compreso il valore e l’importanza e che certamente le hanno aiutate a far diminuire il numero e l’entità degli insoluti che devono affrontare.

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