La cessione dei crediti si ha quando una realtà commerciale vanta dei crediti presso un debitore ma non è molto fiduciosa di poterli ottenere. O, meglio, li considera ormai perduti; quindi li cede ad una società che li acquista. Sono i famigerati “crediti deteriorati” o “npl”.
Dunque, il creditore può decidere di effettuare la cessione crediti ad una società esterna; questa li acquista per un valore inferiore rispetto a quello che il cedente avrebbe ottenuto dal debitore.
Vantaggi della cessione crediti
Perché un’azienda decide di optare per la cessione dei crediti rimettendoci dei soldi? Soprattutto per due motivi. Il primo è la certezza di una liquidità immediata e il secondo è non voler perdere tempo e denaro intraprendendo un’azione di recupero.
Ad esempio, nel recupero giudiziale bisogna mettere in conto le spese legali, i tempi tecnici e l’eventuale ricorso del debitore. Inoltre, potrebbe darsi che questa azienda non sia l’unica creditrice e/o il debitore non disponga di liquidità e beni sufficienti per saldare il suo debito.
La cessione dei crediti permette di evitare tutto questo, previa una riduzione delle pretese.
Altri vantaggi della cessione del credito sono:
- Deducibilità della perdita;
- Riduzione del fabbisogno di liquidità legato al versamento di imposte e contributi;
- Pulizia del bilancio e miglioramento del rating.
Nota
Le società che entro il 31/12/2020 hanno provveduto alla cessione dei crediti deteriorati hanno potuto beneficiare di quanto previsto dall’articolo 55 della legge 27/2020.
I due tipi di cessione del credito
Esistono due tipologie di quest’azione: la cessione pro soluto e quella pro solvendo.
Nella pro soluto, il cedente ha solo l’obbligo di garantire che il credito esiste, che non va contro nessuna norma e che non è stata violata nessuna clausola del contratto. Ad esempio, deve garantire che i lavori sono stati fatti a regola d’arte, che non ci sono stati ritardi eccessivi e che, in generale, il cliente non può in nessun modo contestare il debito.
Dopodiché, è una questione tra il cessionario, cioè la società acquirente, e il debitore; mentre il cedente esce di scena.
Nella cessione pro solvendo, al contrario, il cessionario può rivalersi sul cedente.
Crediti incedibili
Non possono essere ceduti i crediti personali, quelli di carattere alimentare, quelli dei minori e quelli delle persone interdette, in quanto la Legge lo vieta. Non possono essere ceduti neppure i crediti di cui le parti hanno stabilito l’incedibilità; ma in questo caso, se il cessionario ha acquistato il credito senza essere al corrente dell’accordo, il debitore non si può opporre.
Attenti alle norme
In base all’articolo 1264 del codice civile, il cessionario deve comunicare al debitore l’acquisto del credito. Infatti, se il ceduto (nome tecnico del debitore) nel frattempo paga al cedente e non al cessionario, il debito è considerato estinto; tuttavia, se il cessionario dimostra che il ceduto ne era al corrente, il ceduto deve pagargli la somma dovuta e poi il cedente dovrà rimborsarlo.
Ge.Ri. e la cessione crediti
Ge.Ri., holding internazionale sul mercato del recupero dei crediti dal 1994, propone soluzioni di gestione dei crediti NPL. In questi ventisette anni di esperienza abbiamo acquisito clienti prestigiosi.
Dopo un’analisi accurata della situazione dei crediti deteriorati, viene fatta una prima proposta economica al cedente. Intanto, viene siglato un accordo di non divulgazione delle informazioni raccolte nel corso della cessione dei crediti. Se si raggiunge l’accordo economico, Ge.Ri. stipula il contratto e versa al cedente il corrispettivo pattuito.
Per saperne di più sulla nostra politica sulla cessione dei crediti, contattateci.